venerdì 11 gennaio 2008

Zarathushtra, il Pastore eccelso

Secondo la visione tramandata dal Farvardin Yasht, quando il Profeta nacque tutta la Buona Creazione gioì, perché l'annunzio della sua liberazione finalmente avrebbe risuonato nella terra afflitta da Ahriman. "Ushta no zato Athravo, yo Spitamo Zarathushtro!" ("Gioia a noi; è nato il Profeta, Spitama Zarathushtra!"). Lo stesso Farvardin Yasht (13:91) afferma che la Parola di Dio dimorò pienamente in lui (il Vangelo di Giovanni, 1:1-3, afferma la stessa idea riguardo Gesù); la rettitudine (asha) costituì lo splendore glorioso (khvarenah) che ne coronava lo sguardo. Egli, guidato da Bahman (l'ameshaspand del Buon Pensiero), vide Ohrmazd, il Saggio Signore, e la Coorte Celeste, e li descrisse all'uomo decaduto, rivelandone la vera natura. Egli, il Sacerdote, la Guida, il Pastore eccelso, portò sulla terra la divina semenza che avrebbe fecondato l'umanità inaridita e ispirato ogni nobile arte. Egli, eletto protettore delle greggi allorché la Giovenca primeva invocò ausilio celeste contro la furia devastatrice di Ahriman (Ahunavaiti Gatha, Y. 29), è l'amico della Buona Creazione, il portatore di Pace in ogni tempo, ma altresì il Condottiero che sa brandire l'equanime spada della giustizia contro le orde dell'Avversario. Sempre la Luce di Zarathushtra fuga i demoni malvagi e loro capo, Ahriman, dall'anima dell'uomo, poiché il divino Araldo vinse la tentazione messa in atto da quello (Vd. 30) e fu fedele fino alla morte.

Michele Moramarco

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