lunedì 17 marzo 2008

hame fravash-e ashoan

Ashaunam vanguhish surao spentao fravashayo yazamaide!

Siamo alla vigilia dei giorni dedicati ai Fravahr, gli spiriti celesti che costituiscono i modelli dei viventi e li orientano alla realizzazione del piano divino. Secondo la tradizione zoroastriana sono loro a scortare il No Ruz, il nuovo giorno primaverile, vale a dire il Nuovo Anno, sulla scena del mondo. Le preghiere Satum Karda e Patet Pashemani li invocano, uno ad uno, da Gayomard, l'uomo primigenio, a Soshyos, il Salvatore finale, passando attraverso i Padri della Buona Religione, i lavoratori delle varie "arti" tradizionali, le miriadi di uomini, donne e bambini passati nel mondo menog, e con un accento particolare glorificno i fravahr dei giusti (fravash-e ashoan).
Invocandoli con "intelletto d'amore", si realizza la nostra congiunzione spirituale con gli antenati e i trapassati, che beneficiano in modo sottile e forte dell'immagine ideale ispirata dai loro fravahr e sono così sollecitati a proseguire, nell'Oltre, il cammino verso la pienezza, illustrata appunto dalle prerogative dei fravahr.

hame fravash-e ashoan aedar yad bad!

Michele Moramarco

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